In liuteria le vernici
sono principalmente a base di alcool etilico (spirito
di vino) in cui vengono fatte sciogliere particolari
e pregiate resine naturali, altresì chiamate
gommoresine, come Benzoe, Sandracca, Damar, Copale,
Mastice in Lacrime e sostanze coloranti come la radice
di Curcuma, legni di Sandalo e Caliatour.
In alternativa si usa l'olio di lino cotto per preparare
la vernice all'Ambra fossile, sostanza quest'ultima
un po' più difficile da trattare rispetto alle
gommoresine.
Tuttavia proprio con l'Ambra fossile, di miniera o
del Baltico, Marco ha ottenuto i suoi migliori risultati.
"Non è stato facile scoprire il procedimento
per ottenere l'antica vernice dei maestri liutai",
racconta.
In effetti l'Ambra, detta anche "succino"
o "succinite" perchè contiene acido
succinico, è il risultato della fossilizzazione
della Copale, resina emessa da alcune conifere, che
si solidifica nel corso di 3 - 4 milioni di anni diventando
quindi molto dura. Può essere di colore variabile
dal giallo al rossiccio, bruno o verde e può
essere dissolta nel cloroformio, benzolo o altri solventi
simili, sostanze queste ultime certamente non reperibili
al tempo degli antichi liutai. E allora come facevano
ad usarla ?
Dice Marco: "dopo un periodo di ricerche ho scoperto
che l'unico modo che avevano a quel tempo per rendere
l'ambra malleabile era di riscaldarla a circa 350
gradi in recipienti di ferro detti "matracci".
Così facendo si libera l'acido succinico presente
all'interno e la sostanza diventa pastosa e molle".
Prima di fondere l'Ambra è necessario tuttavia
lavarla accuratamente con idrato di sodio, comunemente
noto come soda caustica, al fine di eliminare le impurità
superficiali. Poi, mentre si procede con l'Ambra è
necessario riscaldare anche l'olio di lino fino alla
stessa temperatura della resina. Mescolando i due
ingredienti, quando la temperatura comincia ad abbassarsi,
si aggiunge essenza di trementina altresì detta
acquaragia. E' a questo punto che si può scegliere
di mantenere il colore naturale del preparato oppure
di ottenere una vernice più tendente al marrone.
Per farlo occorre trattare preventivamente l'essenza
di trementina con il solo colorante che accetta e
cioè il "Bitume di Giudea".
Una volta raffreddato, il composto non è ancora
pronto per l'uso perchè presenta in sospensione
alcune impurità che vanno eliminate. Alcune
di queste, più pesanti sedimenterebbero in
breve tempo ma le altre, prevalentemente scorie di
fusione, rimarrebbero sospese per cui si deve procedere
al filtraggio. A questo proposito torniamo a consultare
direttamente il taccuino di Marco cliccando sull'immagine
a lato.
"La prima volta che ho eseguito il procedimento
in casa", continua Marco, "l'odore di acido
non è andato via per una settimana! Da quando
ho scoperto l'ambra, per così dire, utilizzo
quasi sempre la pittura ad olio per i miei strumenti
anche se rispetto alle vernici preparate a base di
alcool l'essiccazione richiede un tempo molto più
lungo. Ma il risultato è eccellente, sia per
l'estetica, sia per il suono".
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